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Come Allontanare Pipistrelli dal Balcone

Prima di pensare a come allontanare i pipistrelli dal balcone è fondamentale sapere chi hai davanti. I pipistrelli sono mammiferi utilissimi, si nutrono di insetti, compresi zanzare e parassiti agricoli, e in Italia sono tutti specie protette dalla legge. Questo significa che non puoi ucciderli, catturarli, distruggere intenzionalmente i loro rifugi o usare veleni e sistemi che possano ferirli. L’obiettivo deve essere sempre lo stesso: spingerli gentilmente a cambiare posto, rendendo il balcone poco interessante per loro, senza far loro del male e rispettando le normative sulla fauna selvatica.

È anche importante sapere che, nella maggior parte dei casi, i pipistrelli che frequenti il balcone non lo considerano una “casa” fissa, ma un punto di sosta momentaneo o un rifugio temporaneo. Capire se hai a che fare con qualche singolo individuo che si appende ogni tanto alla sera, o con una vera colonia che ha scelto un cassonetto delle tapparelle, una fessura o una nicchia come rifugio, cambia molto le strategie. In ogni caso, l’approccio corretto è sempre graduale: osservare, capire perché si sono stabiliti lì, intervenire prima di tutto modificando l’ambiente, e solo se necessario chiedere l’aiuto di un esperto in fauna selvatica o di un’associazione che si occupa di pipistrelli.

Indice

  • 1 Perché i pipistrelli scelgono il tuo balcone
  • 2 Aspetti di sicurezza e salute
  • 3 Pulire guano e tracce in modo corretto
  • 4 Modificare le condizioni del balcone per renderlo meno invitante
  • 5 Utilizzare luci, suoni e odori come dissuasori leggeri
  • 6 Sigillare fessure e possibili ingressi nel modo corretto
  • 7 Quando è il caso di chiamare esperti o associazioni
  • 8 Conclusioni

Perché i pipistrelli scelgono il tuo balcone

Un balcone può sembrare un posto strano per un pipistrello, ma in realtà offre molte cose che a loro piacciono. I pipistrelli cercano rifugi riparati, alti rispetto al suolo, con poca luce e poca presenza umana nelle ore in cui riposano. Un sottobalcone con travi, una cornice, il cassonetto delle tapparelle, il vano del condizionatore, una crepa tra muro e soffitto, lo spazio dietro una persiana spesso chiusa sono tutti potenziali rifugi.

Il balcone è anche un punto d’osservazione privilegiato per la caccia notturna: la luce dei lampioni o delle lampade esterne attira insetti e i pipistrelli, che se ne nutrono, ne approfittano. Può darsi quindi che passino meno tempo appesi e più tempo a girarti attorno nel buio, soprattutto in estate, quando le finestre aperte e le luci interne creano una “zona buffet” di zanzare e piccoli insetti.

Quando trovi guano, cioè le piccole deiezioni secche a forma di granelli scuri, o noti macchioline sotto un punto preciso del soffitto del balcone, di solito significa che quello è il loro gancio preferito. Capire dove si appoggiano e a che ora si presentano è il primo passo per saperti organizzare.

Aspetti di sicurezza e salute

I pipistrelli, da lontano, possono suscitare qualche timore. Il pensiero va subito a morsi, malattie, trasmissioni strane. È bene sapere che di norma i pipistrelli non attaccano l’uomo. Se volano vicino alla testa, non è perché vogliono colpirti, ma perché stanno inseguendo insetti o utilizzano il balcone come corridoio di volo. I loro sistemi di ecolocalizzazione sono sofisticati e sanno benissimo dove sei.

Il rischio sanitario principale è legato al contatto diretto con animali feriti o trovati a terra. Come per qualsiasi mammifero selvatico, un morso può teoricamente trasmettere infezioni. Proprio per questo non vanno mai presi in mano a mani nude, né toccati, anche se sembrano in difficoltà. In caso di pipistrello ferito, l’atteggiamento corretto è contattare un centro di recupero fauna selvatica o il servizio veterinario dell’ASL, non improvvisare.

Per quanto riguarda il guano, di solito si tratta di piccole quantità che non rappresentano un problema serio in condizioni normali. Tuttavia, come per qualsiasi escremento animale, è meglio evitare di respirare la polvere mentre pulisci. Indossare guanti e, se la quantità è tanta o se il punto è poco ventilato, anche una semplice mascherina, è una precauzione di buon senso.

Pulire guano e tracce in modo corretto

Prima di intervenire con sistemi di dissuasione, è opportuno pulire bene il balcone. Il guano, a differenza degli escrementi di uccelli, di solito è secco, si sgretola facilmente e, se osservato da vicino, contiene residui di insetti. È relativamente facile da rimuovere, ma va fatto in modo appropriato.

La prima cosa è inumidire leggermente l’area, ad esempio spruzzando un po’ di acqua con uno spruzzino. In questo modo eviti che la polvere si sollevi in aria mentre passi la scopa. Poi puoi raccogliere i residui con paletta e straccio, gettandoli nel sacco dell’indifferenziata. Una volta tolto il grosso, passa un panno o una spugna con acqua e un detergente neutro sulle zone macchiate, insistendo se necessario ma senza graffiare superfici delicate.

Dopo avere pulito, è il momento di osservare bene il punto da cui cadevano i residui. Se noti macchie vicino a una fessura, al cassonetto delle tapparelle o sotto una grondaia, quello è il luogo da cui dovrai partire per i tuoi interventi di allontanamento.

Modificare le condizioni del balcone per renderlo meno invitante

Molto spesso, allontanare i pipistrelli significa semplicemente cambiare un po’ il “clima” del balcone. Se di giorno è buio, tranquillo e poco ventilato, è un rifugio perfetto. Se diventa più luminoso, con meno appigli, un po’ più disturbato, smette di essere così ideale.

Se possibile, valuta la possibilità di ridurre gli appigli dove si appendono. Una fessura profonda può essere chiusa sigillando con silicone o con materiali adatti, ma sempre al di fuori del periodo in cui potrebbero esserci piccoli non ancora in grado di volare. In genere, la fine dell’estate è un momento migliore per questi lavori rispetto alla primavera inoltrata, quando possono esserci cuccioli.

Un cassonetto delle tapparelle con fessure verso l’esterno può essere reso meno accessibile con guarnizioni e spazzole, sempre facendo attenzione a non intrappolare animali all’interno. In certi casi può essere utile spostare piante rampicanti, arredi o elementi decorativi che creano nicchie perfette per appendersi.

Anche un maggior passaggio sul balcone nelle ore in cui i pipistrelli vorrebbero riposare può scoraggiarli. Ovviamente non devi trasformare il balcone in una pista da ballo alle sei del mattino, ma sapere che movimento e rumori diurni non sono graditi può aiutarti a decidere come usare quello spazio.

Utilizzare luci, suoni e odori come dissuasori leggeri

I pipistrelli evitano la luce intensa e continua nei luoghi in cui riposano. Non amano dormire in zone illuminate a lungo. Per questo, una delle tecniche usate in certe situazioni è installare una luce a LED puntata verso il punto critico del soffitto del balcone, da accendere di sera o di notte per un certo periodo. L’idea non è abbagliarli a mezz’aria, ma fare in modo che il punto che potrebbero scegliere come gancio resti illuminato e quindi meno interessante.

Ovviamente, bisogna considerare il fastidio che una luce molto intensa potrebbe creare a te, ai vicini e all’ambiente in generale. Una luce moderata, direzionale, limitata a quell’area, usata solo finché i pipistrelli non cambiano abitudini, è un compromesso spesso efficace.

Per quanto riguarda i suoni, molto si è scritto sui dissuasori a ultrasuoni. I pipistrelli comunicano e orientano con ultrasuoni, quindi l’idea di disturbarli su quelle frequenze è intuitivamente sensata. Tuttavia, molti dispositivi commerciali hanno efficacia discutibile e alcuni possono disturbare anche altri animali, compresi quelli domestici. Se valuti questa opzione, scegli prodotti seri, evita potenze eccessive e usali solo per il tempo strettamente necessario, verificando se effettivamente cambiano il comportamento degli animali.

Sui repellenti odorosi, come naftalina, detersivi fortemente profumati o sostanze chimiche aggressive, il discorso cambia. Oltre a essere spesso poco efficaci, possono essere dannosi per te, per l’ambiente e per gli stessi pipistrelli. Non è il caso di saturare il balcone di odori forti nella speranza di scacciarli. Meglio puntare su cambiamenti ambientali e, se proprio si vogliono usare odori, limitarsi a soluzioni naturali e poco invasive, sapendo che l’efficacia può essere limitata.

Sigillare fessure e possibili ingressi nel modo corretto

Una volta che sei riuscito a scoraggiare i pipistrelli dal frequentare il balcone, il passo successivo è prevenire ritorni. Questo significa sigillare le fessure che usavano come accesso o punto di appiglio, ma farlo nel momento giusto e nel modo giusto.

Innanzitutto, devi essere ragionevolmente certo che non ci siano animali all’interno, per esempio nel cassonetto della tapparella o nel vano del condizionatore. Se sigilli un foro mentre sono dentro, li intrappoli, con conseguenze spiacevoli sia per loro sia per te (odori, carcasse, rischio di fuoriuscita in casa). Per questo è spesso consigliato osservare il loro comportamento per qualche sera: se vedi che escono sempre da un certo punto al tramonto e poi non tornano più dopo qualche giorno in cui hai modificato il balcone, puoi pianificare di chiudere definitivamente.

I materiali per la sigillatura possono essere diversi: silicone, schiuma poliuretanica, griglie metalliche, spazzole per tapparelle, pannelli. L’importante è scegliere soluzioni durature, resistenti alle intemperie e, se possibile, non troppo antiestetiche.

Un’altra idea, più “ecologica”, è installare un rifugio per pipistrelli (bat box) in un punto più distante dal balcone, per esempio su un albero o su una parete esterna meno problematica. Offrendo loro un’alternativa, aumenti le probabilità che si spostino spontaneamente, soprattutto se, contemporaneamente, il tuo balcone è diventato meno attraente.

Quando è il caso di chiamare esperti o associazioni

Ci sono situazioni in cui, nonostante tutti gli accorgimenti, i pipistrelli continuano a usare il balcone, magari perché è l’unico rifugio adatto nella zona o perché si tratta di una colonia numerosa e ben insediata. In questi casi è saggio non insistere da soli, ma chiedere l’aiuto di chi si occupa professionalmente di questi animali.

In molte città esistono centri di recupero fauna selvatica, gruppi speleologici, associazioni naturalistiche o università che studiano i pipistrelli e possono dare consigli concreti. Spesso basta inviare alcune foto, indicare il luogo e l’ora in cui li vedi, per ricevere indicazioni pratiche su cosa è legalmente permesso, qual è il periodo migliore per intervenire, se ha senso installare rifugi alternativi o se esistono progetti locali di tutela che possano integrare le tue esigenze con quelle degli animali.

Coinvolgere professionisti ha anche un altro vantaggio: ti evita di commettere in buona fede azioni illegali, come distruggere un rifugio in periodo riproduttivo. In alcuni casi, infatti, la legge vieta espressamente di disturbare i pipistrelli in certe fasi dell’anno, e spostare un’intera colonia richiede autorizzazioni specifiche.

Conclusioni

Infine, vale la pena ricordare che i pipistrelli sono, paradossalmente, tra i tuoi migliori alleati contro le zanzare e molti insetti notturni. Un singolo individuo può mangiare centinaia di insetti in una sola notte. Se riesci a spostarli di qualche metro, magari su un albero vicino o su una parte dell’edificio che non ti crea problemi, continueranno a fare il loro lavoro senza sporcare il tuo balcone.

La convivenza non significa rassegnarsi a guano e svolazzamenti sotto il tuo tendone, ma trovare un equilibrio tra le tue esigenze e quelle di una fauna selvatica che, pur creando qualche fastidio, è preziosa per l’ecosistema.

Rendere il balcone un luogo poco interessante per loro, mantenendo pulito, sigillando fessure, illuminando temporaneamente i punti critici e, se serve, chiedendo aiuto a chi li conosce bene, è un approccio che ti permette di risolvere il problema senza trasformarti in “nemico” di una specie che, in realtà, ti aiuta più di quanto non sembri.

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