Per iniziare, è importante capire quale tornio scegliere.
Le sue dimensioni dovranno essere proporzionate a quelle dei pezzi che si lavoreranno. I torni più grandi potranno essere usati per la tornitura delle gambe dei tavoli e per recipienti di grande diametro, inoltre, se si vuole acquistare un tornio dotato di proprio basamento è importante controllare che l’altezza sia confortevole per chi dovrà lavorarci. Come punto di riferimento si potrà considerare l’altezza del gomito che dovrà essere al livello del toppo.
Le caratteristiche che dovrà possedere il tornio per legno sono le seguenti
Il motore dovrà avere una potenza intorno al cavallo o di poco inferiore e deve essere perfettamente integrato nella macchina. Sono sconsigliati i motori raffreddati ad aria perché risucchiano polvere e frammenti di legno.
La testa motrice dovrà essere robusta ed esente da vibrazioni e fornita di ingrassatore per lubrificare con facilità i cuscinetti.
Il bancale dovrà essere resistente e pesante.
La maggioranza dei torni ha tre o quattro velocità diverse, azionate da un sistema di pulegge a gradini. Le velocità di rotazione andranno scelte in base alle dimensioni ed al tipo di legno che si sta adoperando, un pezzo pesante, un blocco di legno grezzo per fare un contenitore richiede una velocità iniziale piuttosto bassa, man mano che vengono eliminati scarti e che la tornitura diventa più precisa si può aumentare la velocità di rotazione.
Per le lavorazioni con tornio la scelta del legno da impiegare è di estrema importanza: legni a tessitura larga come la quercia e la maggior parte dei legni dolci non sono abbastanza resistenti e le loro fibre tendono a sgretolarsi. Sono invece più adatti per quei lavori che includono parti sferiche con curve graduali e parti dritte. Per i contorni molto lavorati sono da preferire le specie a tessitura sottile come mogano o faggio.
Una regola generale impone che che il legno debba essere ben stagionato e privo di nodi e stellature. La presenza di nodi può dar luogo a rinculi dell’attrezzo rovinando il lavoro e diventando pericoloso per chi lavora. Specialmente durante la prima fase di tornitura di un contenitore si mettono a nudo parti di legno talvolta non interamente stagionate; in tal caso il pezzo finito può deformarsi col tempo per i mutamenti di temperatura ed umidità. Questo si può evitare sbozzando il pezzo e lasciandolo per un certo tempo alla stessa temperatura ed umidità del luogo a cui è destinato.
I legnami adatti alla tornitura sono (alcune info sono presenti nella pagina delle essenze)
Acer Pseudoplatanus – Sicomoro
Acer Saccharum – Acero
Betula verrucosa – Betulla
Dyospyros spp – Ebano
Fagus sylvatica – Faggio
Fraxinus excelsior – Frassino
Guiacum officinale – Lignum vitae
Junglans nigra – Noce nero americano
Junglans regia – Noce europeo
Kaya ivorensis – Mogano africano
Taxus baccata – Tasso
Tectona grandis – Tek
Tilia vulgaris – Tiglio
Ulmus procera – Olmo
Per la tornitura si adoperano due specie di attrezzi a mano: quelli per tagliare e quelli per raschiare. Le sgorbie e gli scalpelli tagliano il legno lasciando una finitura impeccabile; gli attrezzi per raschiare, invece, sono più facili da usare, ma lasciano una superficie notevolmente più grezza che richiede diverse passate di carta vetrata. L’uso limitato dei raschietti risulta comunque utile per la tornitura, ma e’ meglio resistere alla tentazione di eccedere nell’uso di questo metodo di lavoro, inizialmente più facile.
Le sgorbie, dotate di lame scanalate a taglio piatto o curvo, si usano per sgrossare e ridurre il legno in forma cilindrica oltre che per tagliare piccole anse, modanature a motivi tondi e curve profonde. Le sgorbie sono smussate sul lato convesso a un angolo che va dai 30 ai 45º secondo l’uso. Per la tornitura di un contenitore rotondo spesso è necessario un angolo ampio, mentre per la tornitura tra le punte e’ sufficiente un angolo minore.
Gli scalpelli hanno lama piatta e tagliente frontale, dritto o invece obliquo di 70-80º rispetto alla lama. Gli scalpelli col tagliente obliquo si usano per tutti i tagli a V, per le modanature a motivi tondi e forme coniche, per tagliare il legno in forma cilindrica e per levigare le spallature; sono smussati da entrambi i lati e terminano con una punta affilata e smussata con un’angolatura di 20-30º. Gli scalpelli a lancia eseguono un taglio a lati paralleli con fondo ad angoli retti e si usano per tagliare il legno grezzo e dare agli incavi e alle scanalature la profondità voluta. Questi hanno entrambi i lati smussati con un’angolatura complessiva di 20-30º.
I raschietti hanno la lama piatta e di varia forma con degli smussi molto accentuati e vengono usati solitamente durante la tornitura a sbalzo o tra le punte, per eseguire dei tagli superficiali di finitura nonché per lavorare sulle fibre di testa.
Importante è acquistare sempre attrezzi di ottima qualità e di marche conosciute.
Inoltre gli attrezzi devono essere ben affilati così da produrre tagli netti e rapidi con il minimo sforzo. Dorante il lavoro di tornitura le lame degli attrezzi rimuovono molto rapidamente una considerevole quantità di legno e perdono l’affilatura, perciò vanno riaffilate periodicamente. Solitamente basta una pietra ad olio per mantenere il filo periodicamente. Altra indicazione: le lame non devono surriscaldarsi durante l’arrotatura, quindi con una mola a secco questa va immersa nell’acqua frequentemente, oppure si usa una mola ad umido.
La tornitura tra le punte
Durante la tornitura tra le punte, un’estremità del legno è sostenuta dalla contropunta del toppo e l’altra dalla punta girevole dell’albero motore. Le fibre del legno sono sempre parallele al bancale, quindi gli attrezzi tagliano sempre trasversalmente alle fibre. Si possono produrre oggetti lunghi e sottili o pezzi cilindrici sagomati.
Chi non ha ancora acquisito una certa padronanza con la tornitura farà bene a piallare il legno in una forma ottagonale prima di passarlo al tornio, in quanto un pezzo a sezione quadrata, all’inizio, presenta dei problemi di lavorazione. Quando il pezzo viene sgrossato in forma cilindrica o levigato con la carta vetrata, il tornio deve girare a bassa velocità. Il sostegno a T deve essere continuamente regolato in modo che la sua distanza dal pezzo sia sempre di 3 mm.
Risulta essere importante abituarsi a tenere d’occhio la forma complessiva del pezzo, specialmente nella sagoma posteriore. Bisogna resistere alla tentazione di seguire con l’occhio la lama dell’attrezzo perché questo rende difficile controllare se il pezzo è cilindrico.
Questo metodo di tornitura può essere eseguito sia con attrezzi per raschiare sia con arnesi da taglio. Chi è all’inizio forse potrà preferire i primi, più graduali, ma la pratica degli arnesi da taglio è più gratificante per i risultati professionali che produce, inoltre una superficie perfettamente tagliata non ha bisogno di levigatura.
Gli arnesi da taglio possono anche essere usati per raschiare, ma non è vero il contrario.
La tornitura a sbalzo
La tornitura di vasi, vassoi e altri oggetti circolari si può eseguire sul platorello che viene fissato internamente rispetto all’albero motore o anche esternamente, se il pezzo da lavorare ha un grande diametro.
Il legno deve essere ben stagionato e possibilmente esente da nodi, anche se a volte, questi possono valorizzare il pezzo se stanno in prossimità della base.
Il legno va tagliato con le fibre orientate trasversalmente rispetto al diametro, altrimenti i bordi finiscono per fessurarsi e spaccarsi. Va posta attenzione quando si lavora la superficie di testa del legno che tende sempre a spaccarsi sotto l’azione dello scalpello. Il taglio va sempre eseguito tra il centro ed il bordo di destra, altrimenti l’attrezzo salterà via. Ovviamente l’affilatura degli attrezzi è di fondamentale importanza.
L’intervallo di tempo tra la tornitura esterna ed interna del pezzo deve essere minimo perché il legno tende sempre a restringersi leggermente trasversalmente alle fibre deformando lo spessore del bordo. L’ideale sarebbe tornire e rifinire l’interno e l’esterno nello stesso giorno o in quello immediatamente successivo.