La sicurezza di una casa passa anche attraverso il controllo periodico dei suoi impianti, in particolare di quello elettrico. La presenza nelle abitazioni di moltissimi dispositivi e apparecchiature elettroniche rende necessaria l’adesione dei cosiddetti scaricatori di sovratensione, altrimenti detti limitatori. Ecco come funzionano.
I problemi principali che possono riguardare gli impianti elettrici sono i cortocircuiti, gli sbalzi di tensione e le sovratensione. Questo perché ormai ogni abitazione è dotata di tantissime apparecchiature elettroniche che spesso determinano problemi non indifferenti in questo senso.
Ecco perché proliferano dei dispositivi che, uniti all’impianto di messa a terra, obbligatorio secondo la legge 46/90 sulla sicurezza, servono a limitare non solo i danni ai dispositivi ma anche il verificarsi di situazioni di pericolo.
Stiamo parlando degli scaricatori di tensione. Ecco come funzionano.
Il funzionamento degli scaricatori di sovratensione è molto semplice. Innanzitutto vanno posti all’interno dei quadri elettrici e si mettono in funzione solo quando si verifica la situazione anomala.
Lo fanno “scaricando” la tensione in eccedenza verso terra e garantendo una certa sicurezza dell’impianto, che viene riportato entro i limiti previsti da determinati parametri, utili ad evitare danni e pericoli.
Esistono degli standard ben precisi sulle caratteristiche tecniche e sui parametri che devono essere utilizzati dagli scaricatori di tensione e in fase di installazione.
Questi vengono definiti dalla norma IEC 61643-1, standard internazionale per i limitatori di sovratensione connessi a sistemi di distribuzione dell’energia elettrica a bassa tensione.